domenica 1 giugno 2014

LA MACCHINA (2)

E tutte le meraviglie della complicazione industriale e così detta artistica mi sono familiari.
Qua si compie misteriosamente l'opera delle macchine.
Quanto di vita le macchine han mangiato con la voracità delle bestie afflitte da un verme solitario, si rovescia qua, nelle ampie stanze sotterranee, stenebrate appena da cupe lanterne rosse, che alluciano sinistramente d'una lieve tinta sanguigna le enormi bacinelle preparate per il bagno.
La vita ingojata dalle macchine è lì, in quei vermi solitarii, dico nelle pellicole già avvolte nei telaj.
Bisogna fissare questa vita, che non è più vita, perché un'altra macchina possa ridarle il movimento qui in tanti attimi sospeso. Siamo come in un ventre, nel quale si stia sviluppando e formando una mostruosa gestazione meccanica.”
(pag 102)

In questo passo Pirandello vede la macchina, in particolare quella cinematografica, come un qualcosa che divora la vita umana incastrandola tra la pellicola e tra i telai. Emerge ancora il concetto sottolineato dei post precedenti aventi la stessa etichetta.
Per informazioni pù dettagliate della macchina da un punto di vista tecnologico suggerisco questo link



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